Bilancio idrogeologico

Enrico Conchetto
Tratto da: AA.VV. (2010) - Risorse idriche e bilancio idrogeologico nell’Ambito Territoriale Ottimale "Laguna di Venezia". Autorità d’Ambito Territoriale Ottimale “Laguna di Venezia”, Università degli Studi di Padova – Dipartimento di Geoscienze.

Area di alimentazione dell'Alta Pianura
 
Image Area di alimentazione dell'Alta Pianura
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© Consiglio di Bacino “Laguna di Venezia”

Il bilancio idrico nell’area di alta pianura individua i fenomeni che partecipano alla ricarica del bacino di alimentazione, posto a monte dell’area di risorsa idropotabile dell'Ambito Territoriale Ottimale Laguna di Venezia. Ruolo rilevante nella ricarica del sistema è assunto dall’irrigazione, dai fiumi e dalle piogge. I fiumi distribuiscono parte delle loro acque attraverso fenomeni di dispersione in alveo e parte nella rete irrigua dei Consorzi di Bonifica. Le piogge contribuiscono alla ricarica dell’acquifero freatico con un apporto medio annuo di 1100 mm. I volumi messi in gioco dai fiumi (2470 Mm3/a) e dalle piogge (867 Mm3/a) vanno incontro a diversi processi di trasformazione o trasporto tra cui l’evaporazione, lo scorrimento superficiale e l’infiltrazione. Tolti i volumi che escono dal sistema attraverso l’evaporazione e lo scorrimento superficiale, quelli che potenzialmente ricaricano gli acquiferi profondi dell’area di approvvigionamento ATO Laguna di Venezia, sono quelli legati all’infiltrazione efficace e alla dispersione delle acque fluviali. L’analisi dei dati presenta alcuni elementi di particolare rilevanza: i volumi annui di acqua movimentata sono di circa 3000 - 4000 Mm3; le principali voci di bilancio hanno volumi di acqua movimentata annua di 1000 Mm3 come ordine di grandezza; tra gli afflussi emerge l’importanza della ricarica operata dalla rete irrigua, che prelevando l’acqua dai fiumi, a parità di volume ne aumenta la percentuale di infiltrazione. Per quanto riguarda la zona di media pianura, corrispondente all’area di risorsa idropotabile dell’ATO Laguna di Venezia, la parametrizzazione delle falde acquifere e la definizione dell’andamento dell’acqua nel sottosuolo ha permesso di quantificare i volumi d’acqua movimentati e di conseguenza di arrivare alla definizione di un bilancio idrogeologico.

Area degli acquiferi in pressione della Media Pianura
 
Image Area degli acquiferi in pressione della Media Pianura
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© Consiglio di Bacino “Laguna di Venezia”

Questi acquiferi sono alimentati dal grande acquifero indifferenziato presente nella parte più a monte. L’acqua una volta entrata negli acquiferi in pressione si muove in modo relativamente lento migrando generalmente verso Sud-Est; in parte essa viene estratta dai pozzi. I volumi di acqua movimentati nel sottosuolo sono stati calcolati considerando una sezione in entrata ed una in uscita dall’area di risorsa idropotabile, perpendicolarmente alla direzione di deflusso delle acque sotterranee. Le sezioni considerate hanno una larghezza di circa 19 km e si estendono anche al di fuori dell’ATO Laguna di Venezia. I volumi d’acqua in entrata variano nei diversi acquiferi tra 17 e 125 Mm3/anno, mentre i volumi in uscita tra 8 e 45 Mm3/anno. Nel complesso i volumi d’acqua che entrano nei vari acquiferi nella sezione a monte sono 442 Mm3/a, quelli che escono nella sezione a valle sono 170 Mm3/a. Non tutta l’acqua che entra esce nella sezione a valle, in parte è infatti prelevata tramite pozzi, sia dagli enti acquedottistici che dai privati. È stato calcolato che le portate totali estratte tramite pozzo sono complessivamente pari a circa 262 Mm3/anno e derivano per la maggior parte da pozzi privati, che estraggono 147,2 Mm3/anno prevalentemente dall’ottavo e dal nono acquifero. Gli acquedotti estraggono invece 114,6 Mm3/anno, in prevalenza dal primo acquifero. Le estrazioni nel complesso avvengono soprattutto dal primo e dal nono acquifero. La verifica dell’equilibrio nel bilancio idrogeologico è determinante al fine della valutazione della sostenibilità dei prelievi, visti in rapporto agli effetti di depressurizzazione degli acquiferi che potrebbero provocare. Infatti, se da un acquifero confinato viene estratta più acqua di quella che lo alimenta, la pressione nell’acquifero tenderà a diminuire. Ciò si manifesterà come una minore pressione e prevalenza dell’acqua nei pozzi artesiani fino alla scomparsa della portata spontanea. Tale depressurizzazione peraltro è già stata riscontrata durante le indagini idrogeologiche di campagna: l’acquifero con il livello potenziometrico più influenzato è di fatto quello più sfruttato sia dal pubblico che dal privato, ovvero il nono acquifero (270-310 m), oltre al primo acquifero dove i fenomeni di depressurizzazione si sono verificati già da alcuni decenni.
 
Tabella riassuntiva dei volumi e delle portate in gioco per ogni acquifero.
Acquifero Volume acquifero (Mm3) Qin (Mm3/a) Qout (Mm3/a) Qin - Qout (Mm3/a) Qestr. (Mm3/a)
I 6,1E+03 124,5 45,2 79,3 74,2
II 2,3E+03 38,5 33,6 4,9 3,2
III 2,1E+03 16,5 12,6 3,9 3,5
IV 2,1E+03 57,3 24,0 33,3 32,8
V 1,4E+03 19,8 13,9 5,9 5,5
VI 2,2E+03 26,2 9,8 16,5 12,8
VII 2,1E+03 31,5 11,2 20,3 18,8
VIII 2,6E+03 53,7 8,3 45,3 44,3
IX 5,5E+03 74,3 10,8 63,5 66,7
TOTALE 26,4E+03 442,3 169,4 272,9 261,8
Qin = Portata in entrata; Qout = Portata in uscita; Qestr = Portata estratta
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