La Grande Guerra nell'Altopiano

La Prima Guerra Mondiale è sicuramente l'evento che, più di ogni altro, ha profondamente segnato il territorio dell'Altopiano di Asiago ma anche la storia e le vicende delle sue popolazioni. Dall'inizio delle ostilità nel maggio del 1915 alla loro cessazione nel novembre 1918, l'Altopiano fu ininterrottamente coinvolto nel conflitto divenendo teatro di alcune delle più sanguinose battaglie combattute sul fronte italiano durante la prima guerra mondiale: dalla cosiddetta Strafexpedition del maggio - giugno 1916 alla Operazione K del giugno 1917, meglio nota come Battaglia dell'Ortigara; dalla Battaglia del Natale 1917 a quella del giugno 1918 - la Battaglia del Solstizio - che rappresentò anche sull'Altopiano l'ultimo grande tentativo dell'Impero Asburgico di sfondare definitivamente le difese italiane.

Combattimenti che provocarono la morte di migliaia di soldati, la devastazione dei boschi e dei pascoli e la pressoché totale distruzione di paesi e contrade e con essi il profugato che costrinse le popolazioni dell'Altopiano ad abbandonare le proprie case e cercare conforto altrove.

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I segni di quell'immane conflitto, pur a novant'anni di distanza, appaiono ancor oggi in tutta la loro evidenza: sono le rovine delle fortezze, i resti delle trincee, dei ricoveri e dei centri logistici, i ruderi degli impianti idrici e delle stazioni delle teleferiche ma anche l'estesa rete stradale, i cimiteri, le lapidi ed i monumenti del lutto collettivo. Un patrimonio che, proprio sull'Altopiano, assume un rilievo del tutto eccezionale e che manifesta ancora una straordinaria forza evocativa e di connotazione del territorio.

L'Altopiano, ma più in generale il territorio della Montagna vicentina, rappresenta infatti sicuramente uno dei più interessanti esempi di simbiosi tra natura e storia: un paesaggio storico o, per usare una felice immagine di Mario Isnenghi, "un'isola della memoria di una guerra aspra e dolorosa combattuta oltre ottant'anni fa da migliaia di uomini di lingue e tradizioni differenti".

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