Nuovi impianti di trattamento e riduzione del Rifiuto Secco Indifferenziato
Pubblicata il 18/09/2019
Fare bene la raccolta differenziata non è sufficiente, è il punto di partenza e l’Italia è uno dei paesi che l’Europa indica fra i più vicini agli obiettivi di riciclo previsti dall’Unione al 2030.
Oltre ad una percentuale di raccolta differenziata (RD) uguale o superiore al 65%, l'indirizzo di Legambiente ai Comuni è quello di ridurre la produzione procapite di rifiuto indifferenziato a 75 Kg/anno/abitante o anche meno. Della stessa opinione, Conai, Conou e ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare che hanno messo tra le priorità al centro del recente Ecoforum sull'economia circolare:
È ora di agire, perché l'ambiente non può più attendere e perché i nostri cittadini meritano di più "E l'unico modo per colmare il gap tra possibile e realizzabile, per quello che ci riguarda come Consiglio di Bacino Verona Nord, è una gestione in-house che ci consenta di trasformare il problema-rifiuti in risorsa attraverso il recupero di materia ed energia dai rifiuti. Solo così si puà parlare di economia circolare che salvaguarda il nostro territorio, genera lavoro e produce nuova ricchezza. Coaì restando invece, a breve non sapremo dove mettere i nostri rfiuti” dichiara Gianluigi Mazzi, Presidente del Consiglio di Bacino Verona Nord. Servono quindi investimenti e impianti di trattamento e preparazione per il riciclo, la differenziata deve crescere in qualità riducendo al minimo la frazione secca non riciclabile e occorre continuare a promuovere l’innovazione a monte perché ogni pack sia progettato per avere impatti ambientali sempre più bassi.
Oltre ad una percentuale di raccolta differenziata (RD) uguale o superiore al 65%, l'indirizzo di Legambiente ai Comuni è quello di ridurre la produzione procapite di rifiuto indifferenziato a 75 Kg/anno/abitante o anche meno. Della stessa opinione, Conai, Conou e ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare che hanno messo tra le priorità al centro del recente Ecoforum sull'economia circolare:
- l'urgenza di realizzare in ogni regione degli impianti necessari per il recupero di materia e il riuso dei rifiuti e di rendere operativo l’iter di approvazione dei decreti End of Waste per semplificare il riciclo;
- l’obbligatorietà del sistema di tariffazione puntuale;
- l’introduzione di una nuova ecotassa in discarica che preveda un costo più elevato per disincentivare questo tipo di smaltimento e la modulazione sulla base dei quantitativi pro capite di secco residuo smaltito.
È ora di agire, perché l'ambiente non può più attendere e perché i nostri cittadini meritano di più "E l'unico modo per colmare il gap tra possibile e realizzabile, per quello che ci riguarda come Consiglio di Bacino Verona Nord, è una gestione in-house che ci consenta di trasformare il problema-rifiuti in risorsa attraverso il recupero di materia ed energia dai rifiuti. Solo così si puà parlare di economia circolare che salvaguarda il nostro territorio, genera lavoro e produce nuova ricchezza. Coaì restando invece, a breve non sapremo dove mettere i nostri rfiuti” dichiara Gianluigi Mazzi, Presidente del Consiglio di Bacino Verona Nord. Servono quindi investimenti e impianti di trattamento e preparazione per il riciclo, la differenziata deve crescere in qualità riducendo al minimo la frazione secca non riciclabile e occorre continuare a promuovere l’innovazione a monte perché ogni pack sia progettato per avere impatti ambientali sempre più bassi.

