Pieve di San Floriano

E' nominata per la prima volta in un documento del 905. Sorta con tutta probabilità sul luogo di una più antica pieve longobarda, è l'edificio più bello del periodo romanico in Valpolicella. Nella sua struttura ingloba consistenti brani di costruzioni romane, così da far pensare che in precedenza sul luogo della sua costruzione vi fosse un edificio romano, forse un tempio. La chiesa è a tre navate, evidenziate sulla facciata dalla struttura a salienti e dai due contrafforti che serrano la parte centrale. La bellissima facciata è tutta in tufo a conci regolari. La struttura a tre navate si conserva anche all'interno, molto rimaneggiato nel '700. Del rimaneggiamento settecentesco è opera anche l'attuale zona absidale che sostituisce l'antica struttura romanica. Elementi decorativi d'epoca longobarda sono sparsi un po' ovunque nelle murature della chiesa. Adiacente alla pieve, sul lato Nord, sorge un poderoso campanile a base quadrata dalla struttura composita: nella parte inferiore è in pietra, sopra è costruito con file alterne di conci di tufo e di cotto. Il complesso è databile a quella fase costruttiva, successiva al terremoto del 1117 , cui si devono i più importanti edifici religiosi della Pianura Padana
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