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CORNEGLIANA
Cornegliana è nominata per la prima volta nella storia in un documento del 1304 con il nome “Corniclana”, quando il vescovo di Padova Bucardo conferma al monastero di Santa Giustina le terre donate dai predecessori, aggiungendovi le “decimas de Cornuclana”. Il toponimo, come presuppone il dottor Bortolami dell’Istituto di Storia Medioevale dell’Università di Padova, viene da un signorotto locale di nome Cornelio, che noi non conosciamo ma che sarà indubbiamente stato feudatario nominato o, se Longobardo, confermato dal potere imperiale carolingio.

Nella relazione della visita pastorale del 1448 e in un estimo del 1461 il paese viene detto “Cortigiana”, quasi come oggi viene pronunciata in dialetto locale. Le vicende storiche di Cornegliana seguirono quelle di tutto l’attuale territorio comunale: il dominio veneziano, l’occupazione napoleonica e quella austriaca, durante la quale si cercò di incrementare lo sviluppo agricolo e che troverà un valente e intelligente sostenitore nel parroco di Cornegliana Don Zambotti, nonché l’annessione al regno d’Italia e le due guerre mondiali, crearono qui i problemi già noti a tutta la Bassa Padovana.

TERRADURA
Terradura è citata per la prima volta nella storia il 31 maggio 1154 in un documento di permuta tra i canonici della cattedrale di Padova e certo Ionizzo Coppello. Il nome completo del paese appare essere “Santa Maria de Terradura”, tale definizione ha un suo preciso significaro storico, indicando uno stretto legame, indubbiamente di carattrere economico, tra questa località e la cattedrale di Padova che aveva la stessa intitolazione alla Madonna. In un documento redatto il 18 ottobre 1179, si parla anche di “pecia una de terra quae iacitur in cultura Sancte Maria de Terradura” e qui forse si nasconde il segreto del nome del paese, che alla luce di quel documento può significare terra prosciugata e quindi in grado di produrre molto di più dei terreni circostanti bloccati da una agricoltura intensiva e del tutto saltuaria, perché circondati da acque non ancora incalanate.

Il Simoni parla di questa località a proposito della guerra che Cangrande della Scala combatte per la conquista di Padova. In tale guerra, nel dicembre del 1317, con un autentico colpo di mano lo Scaligero si impadronisce di Monselice e poi punta verso Padova attraverso Terradura; è proprio per la presenza di Cangrande, che nasce la Signoria da Carrara a Padova. La guerra riprende rovinosamente nel 1324-1325, dopo la morte di Jacopo da Carrara,e Cangrande entra nel settembre del 1328 nella città di Padova, i cronisti del tempo conteranno centomila vittime “gladio, frigore, peste”, dovute non solo alle armi, ma anche all’assideramento per l’abbattimento delle case e alle malattie portate dalla fame a seguito dei prodotti bruciati, particolarmente nella parte sud di Padova.

Andrea Gloria ci ricorda che qui nacque Galvano di Silvio da Terradura, giudice di Padova nel 1275, e Zilio e Battista da Terradura, che fecero parte del Collegio degli Anziani di Padova, rispettivamente nel 1262 e nel 1280.
 
BIBLIOGRAFIA
 
  • L’Abbazia di Santo Stefano di Due Carrare a cura di Cristina Gibellato e Don Armando Rizzioli
  • Quatro Ciàcoe - Mensile in dialetto de cultura e tradission venete ( 6 giugno 2000 )
  • Edizione speciale Due Carrare il nostro paese - Con il patrocinio del Comune di Due Carrare- coordinamento e testi M.Cappellozza e C. Benetton- classi quinte della scuola elementare “Leonardo da Vinci”
  • Comune di Due Carrare- Vivi la Città 2003/2004
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